La Lira Calabrese è arrivata in Calabria nel periodo cosiddetto "Bizantino". Cosiddetto perchè Loro si definivano Romani d’Oriente, ovvero Romei. Non si erano mai chiamati così. Il termine "bizantino" venne coniato nel XVI secolo da un letterato francese e quindi i Romei oltre a lasciare tracce indelebili nella Spiritualità dei Calabresi e a costruire strutture solide che sfidano i millenni, i maldestri restauratori ci lasciarono anche la lira calabrese parente stretta di quella cretese e di quelle del mondo balcanico.
Un tempo questo strumento era diffuso in tutta la Calabria, mentre nel XX secolo la sua diffusione si restrinse nell’area del Monte Poro e sulla costa Jonica, da Gerace a Gioiosa Jonica.
Il suo repertorio comprendeva canzoni e tarantelle. Veniva accompagnata con tamburelli, fischietti, chitarra battente e anche con cerameddha e pipita.
Suonatori famosi che hanno dato nome a tante sonate a cui tuttora si ispirano tanti suonatori attuali sono: Francesco Staltari, Domenico Tropea, Francesco Trimboli, Giuseppe Fragomeni. Da ricordare sempre, poiché loro sono I VERI AUTORI DEL VANTO ALTRUI. Come dicevo prima, dagli anni Sessanta del secolo scorso questo strumento sembrava destinato a perdersi per consunzione, ma poi con l’entusiasmo di tanti giovani a metà degli anni Ottanta, molti di loro apprenderono e suonarono e in questo modo si formarono anche dei nuovi costruttori. Francesco Siviglia è uno di questi. Ha avuto passione per questo strumento, ha imparato a suonarlo e a costruirlo.
Per costruire lo strumento ci mette l'anima e lo rende "vivo" a ciocchi di legno debitamente stagionati. Questi possono essere legno di acacia, cipresso, sorbo, sambuco, nespolo, ciliegio e anche altri alberi da frutto, con una particolare attenzione alla specie selvatica dove il suono diventa più dolce.
Per dare anima al legno lo si lavora a mano usando strumenti semplici: raspa, coltello e sega. Il tempo necessario per la costruzione dello strumento varia da una a due settimane, in base al legno e dall'umore il Maestro. La lira si suona stando seduti tenendola con la mano sinistra sulle ginocchia mentre con la destra si regge l’arco.
E quindi Buona Musica.